Si
recò con la sua Renault 4 di color rossa del 1980 in un luogo che le
ricordava i più bei anni della sua vita, spensierati ed allegri.
Durante
il tragitto che la portava in quel posto dove è cresciuta con i
suoi nonni ed i suoi genitori,rifletteva come sarebbe stato senza aver
vissuto li, in quella casa di campagna isolata dal resto del mondo.
Sembrava
come se la sua auto conoscesse già la strada per arrivarci ed il suo
andare era accompagnato dal fruscio e dal movimento degli alberi di
ulivi che erano ai lati della strada.
Giunse
ad un certo punto in una strada sterrata, di pietriccio bianco e di
fronte si intravedeva un muretto a secco intatto, sembrava quasi
nuovo.
Era
quello il luogo magico che Giò sognava di rivedere dopo tanto tempo.
Scese dalla sua macchina e quasi quasi i suoi occhi cominciarono a
lacrimare, era emozionata ma nello stesso tempo contenta di aver
deciso di recarsi qui.
Si
incamminò oltre il cancello di legno e vide da lontano la vecchia
casa dove era vissuta da piccola. per circa 10 anni, per ogni stagione
estiva. Era una piccola e semplice abitazione ora quasi pericolante
che un tempo sembrava la più bella casetta che si potesse avere. Qui
si viveva felici, attimi di dolcissimi ricordi.
Aveva
ancora impressa la casa nella sua mente.
Ecco
che un ricordo prese il sopravvento su tanti:
- era un caldo pomeriggio e con mia sorella ed i miei cuginetti di età compresa tra i 4 anni ed i 10, giocavamo sotto gli alberi di ulivi secolari, salivamo su un altalena che era posizionata tra i rami dei grandi alberi, formata da due grosse funi ed una base di legno usata per seduta. Era il più bel gioco dei miei tempi, pensò Giò. Da lassù vedevo tutto intorno a me, sembravo volare, da lì, tutto intorno a me sembrava più bello.
Questo
dolcissimo pensiero non la lasciò per tutta la giornata.
Cominciò quindi ad incamminarsi verso la strada di ritorno
ma decise di ritornarci presto per poter “rivedere” attimi della
sua bella fanciullezza.
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