domenica 10 settembre 2017

Il bosco delle meraviglie

C'era una volta una bambina di nome Anne, era molto curiosa e le piaceva studiare. Un giorno decise di avventurarsi in un bosco non lontano dalla sua casa, aveva letto su un libro che in questo posto, definito magico,vi erano moltissimi animali e voleva proprio scoprirlo da sola.

Questo luogo era chiamato "il bosco delle meraviglie". Portò con se un foglio, una matita, ed il libro ed iniziò questo piccolo viaggio alla scoperta di un'oasi sconosciuta.  

Dopo pochi passi comincia ad intravedere un viale, bellissimo, incantevole e vistoso con i suoi alberi di ulivi come protagonisti principali. Avvicinandosi sempre più si accorge che questi alberi di ulivi sembrano quasi statue dalle forme molto particolari: abbracci, volti, mani. Anne rimane stupita da questi giganti, si ferma e sta lì ad osservarli a lungo, sembra quasi come se Anne stesse meditando davanti a questi giganti secolari, le vengono in mente i racconti dei suoi nonni.

L'ulivo

Dopo aver percorso tutto il viale, all'improvviso vede da lontano una torre circondata dal mare, alberi, piante. Ed è quì che comincia a conoscere gli abitanti di questo bosco.... Camminando vede passare davanti a lei uno strano uccello..... lo segue senza farsene accorgere ma lo vede scomparire tra le canne nella palude. E' il simpatico "piro piro boschereccio".

Proseguendo vede un porciglione, un uccello  molto riservato e che non si fa vedere molto facilmente, sembra quasi aver paura; 
poi davanti a lei,  ecco invece un fenicottero grigio, nascosto tra un canneto

Fenicottero grigio

e una folaga che sorvola sul mare pronta per cacciare la sua preda.

Folaga

Anne osserva con attenzione ogni animale che scopre, cerca di non farli scappare rimanendo sempre in silenzio e ne disegna ogni particolare.

Ad un angolo della spiaggia che costeggia il bosco nota qualcosa di strano, si avvicina e vede una tartaruga marina, le sembra piccola, si accorge che la poverina aveva difficoltà a muoversi.

Tartaruga marina

Cerca di aiutarla ma non sa cosa fare, e le viene in mente che nei pressi vi è un "centro di recupero" una specie di 'ospedale" per gli animali del bosco. La prende tra le sue braccia, e corre subito lì senza sosta. Dopo averla lasciata in buone mani, la tartaruga sembra quasi che voglia ringraziarla per il suo aiuto e appoggia la sua zampa posteriore sulla mano di Anne. Anne ora sa che è al sicuro, la saluta e continua a girovagare nel bosco.

La sua esplorazione continua per diverse ore e dopo aver disegnato tutti gli abitanti di questo bosco, torna a casa soddisfatta e pronta a mostrare e raccontare a tutti "il bosco delle meraviglie".

domenica 3 settembre 2017

La coccinella

C'era una volta una coccinella, era così bella, colorata e simpatica e viveva in una casa un pò strana, una grande foglia.

Tutte le mattine la coccinella se ne andava in giro a trovare i suoi amici: una formica, una lumaca ed una  farfalla. 
Vivevano tutti beatamente in un bosco che era così grande per loro che invece erano piccolissimi, ma in realtà era soltanto un grande vaso di fiori all'interno di una giardino al centro di un castello.
La coccinella ed i suoi amici giocavano spesso passando da un fiore ad un altro, la coccinella e la farfalla volando, la lumaca e la formica strisciando, per tanto tempo,fin quando non si stancavano.
Ma la cosa più importante per la coccinella era di accompagnare i bambini del paese a scuola infatti loro ogni volta cantavano questa filastrocca:  "coccinella vola vola, insegnami la strada per andare a scuola".
Arrivati ad una certa ora, sfiniti per la stanchezza, ognuno di loro se ne tornava nella propria casetta chi su una foglia, chi su un fiore ma tutti contenti e felici di vivere in questo luogo magico ma naturale,  amati da tutti. 

venerdì 11 agosto 2017

Il principe e la principessa Vittoria

C'era una volta nel castello dei conti Angelis, un antico, bellissimo ed incantato castello, la principessa Vittoria ed il principe che era molto avaro. Una sera avevavno deciso di dare una festa, l'unica festa di tutta la loro vita, perchè molto tirchi, per il loro figlioletto appena nato ma purtroppo malato.
Il principe andò in un bosco stregato per trovare il regalo alla principessa e per il suo futuro principe, però il principe smarrì la strada e ad un certo punto vide muovere un cespuglio, da dove sbucò una strega con la scopa, sembrava quasi una befana.
Allora il principe chiese aiuto alla fatina del bosco, che gli diede una pozione magica che rendeva invisibili ma aveva chiesto aiuto anche per la guarigione di suo figlio e le fece una promessa. Che se la fatina avesse guarito il figlioletto, avrebbe regalato a tutto il popolo del suo borgo, il suo tesoro nascosto da qualche parte nel castello.
Il principe, grazie alla pozione magica, riuscì a scappare dalla strega e con l'aiuto di un bellissimo cavallo riuscì a tornare al castello sano e salvo.
E da allora visse felice e contento con tutta la sua famiglia ed il suo figlioletto guarì e visse tantissimi anni. Ed il principe mantenne la sua promessa......distribuì a tutti il suo tesoro...

mercoledì 9 agosto 2017

Il principe ed il castello

C'era una volta un paese con un nome strano, molto strano che quasi nessuno riusciva a pronunciare, lontano dal mondo. In questo paese c'era un grandissimo castello arroccato, brutto, sempre al buio nel quale ci viveva un principe di nome "AntiPatico", era chiamato cosi' per la sua antipatia verso tutti i suoi sudditi, nessuno lo sopportava e tutti lo evitavano.



Quelle poche volte che il principe usciva dal castello, non dava confidenza a nessuno.. Un giorno vide una fanciulla, dai lunghi capelli rossi, occhi blu, bellissima, le sembrava quasi quasi una stella che lo illuminò all'improvviso. Cercò di avvicinarsi alla fanciulla, ma lei, sapendo che tipo fosse, lo  evitò. Lui si arrabbiò con se stesso, si rese conto che forse tutti avevano ragione... Subito dopo rientrò alla sua dimora e si fece una promessa.
Disse molto deciso a se stesso: "Basta devo cambiare, non voglio essere  più lo sgorbutico che tutti conoscono, voglio aiutare chi ne ha bisogno..... E se non lo diventerò entro poco tempo, regalerò il mio castello ai miei sudditi".

La mattina dopo uscì dal castello già con aria diversa, fece una passeggiata per il suo paese e... eccola di nuovo,  vide la fanciulla dai capelli rossi. Si avvicinò a lei e sorridendole le prese la mano dicendo: "Salve o mia principessa, io sono il principe di questo paese".

Sentendo questa dolce voce, la fanciulla si innamorò subito di lui e da allora il principe diventò più simpatico e gentile con tutti e vissero felici e contenti nel castello, ed invitarono al loro matrimonio tutti i sudditi del paese. Da quel giorno il castello si illuminò di mille colori.

giovedì 25 maggio 2017

L'abbraccio

Era una bella e fresca domenica mattina, Maria era con i suoi amici in giro per le campagne, in una delle più belle zone di Puglia,il salento.

I ragazzi avevano deciso di trascorrere la giornata nella natura, per respirare aria fresca e pura, e per riscoprire il loro territorio. Quì era tutto magico per loro che ci erano nati. Si ricordavano ogni volta dei tempi in cui da bambini passeggiavano per le stradine del posto, giocando, correndo, nascondendosi tra gli alberi.

Di lì a poco si aggiunsero a Maria ed i suoi amici altri ragazzi che volevavo capire cosa rendesse fantastico questo luogo, tanto da innamorarsene subito.

Allora Maria chiese a tutti gli altri di seguirla in silenzio, voleva che tutti ascoltassero il cinguettio degli uccelli nascosti, il fruscio delle foglie degli alberi, che sentissero il profumo che emanava la terra quando si faceva scivolare tra le dita, o delle orchidee, l'odore del mirto, della menta,del rosmarino, del corbezzolo, o delle more: tutti profumi e colori che inebriavano chi veniva in queste campagne procurando in loro un senso di pace, equilibrio, solitudine, tranquillità.

Ma Maria voleva far conoscere a tutti il “re dei re”: l'albero di ulivo, un testimone di storia secolare, un custode di amore.

Si avvicina quindi ai ragazzi e sussurra nel loro orecchio: “guardate, questi sono la nostra vera ricchezza, i loro tronchi nascondono anni ed anni di storia, mai nessuno li ha toccati e nessuno si è permesso di sradicarli dalla loro casa”.

Mentre camminavano nella campagna, improvvisamente Maria si ferma davanti ad un gigante e mormora: “quest'albero è stregato, ogni volta che ci passo vicino, sembra che mi voglia dire qualcosa, lo sento quasi piangere”.

Ed ecco infatti che anche questa volta l'albero sembra che voglia confidare qualcosa a tutti loro. Maria si avvicina e, l'albero allunga uno dei suoi infiniti rami e cerca di accarezzarla tra le lacrime e le dice: “Io non voglio morire, ne ho passate tante in questi secoli ma purtroppo mi vogliono uccidere ma io non voglio” e aggiunse “Ti prego ora abbracciami.Io voglio sentirmi ancora utile, voglio dare tanto amore a chi mi custodisce, voglio ascoltare le confidenze di chi ha bisogno di sfogarsi, voglio giocare con i bambini e vederli correre, voglio che le altalene continuino ad oscillare tra i miei rami, voglio sentire gli abbracci di chi mi ama, voglio vedere i contadini che mi curano come se fossi un loro figlio, voglio essere il riparo per chi si nasconde dal sole o per chi si vuol riposare sdraiato ai miei piedi, voglio essere il testimone di baci tra due amanti”.

Sentendo quest' appello,Maria ad un tratto comincia a piangere insieme ai suoi amici, i quali abbracciano l'albero tutti insieme e gli promettono una cosa: “nessuno di qua ti manderà via”.

Quando l'albero vede la loro reazione, si mette a piangere anche lui facendo cadere tutti i suoi frutti e li abbraccia con i suoi rami, creando quasi un grande cuore.

Quest'abbraccio fu la consacrazione del loro patto.

Gli alberi di ulivi sono la nostra vita, la nostra identità. Se solo uno di loro viene sradicato, sembra come se noi fossimo sradicati dalla nostra casa” aggiunge uno dei ragazzi.

E così Maria ed i suoi amici andarono via tristi ma al tempo stesso felici di questa giornata fantastica, ricca di emozioni perchè custodi e messaggeri di un grande messaggio d'amore.

P.S. Racconto selezionato al Concorso Letterario "Racconti pugliesi",verrà pubblicato nell'antologia edita da Historica Edizioni

domenica 12 marzo 2017

Lo sparviero e la cinciallegra


C'era uno sparviero che viveva nel giardino di una grande città e vide su un ramo di un abete uno strano e colorato uccello: era una cinciallegra. 
La cinciallegra aveva delle piume color verdastro nelle parti superiori e nelle parti inferiori di color giallastro, e con delle guance bianche. Era un uccello molto curioso ed allegro con un bel canto limpido e chiaro, sembrava un suono di campanelli, ed era socievole con altri uccelli.
Lo sparviero lo vide svolazzare da un ramo all'altro e ad un tratto appeso a testa in giù, e gli chiese:
"Come mai stai a testa in giù?", e la cinciallegra rispose: "Voglio beccare qualche formica, farfalla"... Farfalla? ribattè lo sparviero. Povere farfalle disse lo sparviero.
No, No! Ti chiedo un favore: quando stai quì in questo giardino non toccare le farfalle che vi svolazzano, sono dei portafortuna e nessuno le può e deve toccare, 
Altrimenti se tu mangi una farfalla, io mangio te, disse lo sparviero.
La cinciallegra quasi quasi rimase terrorizzata da queste parole e con la paura di essere mangiata a sua volta dallo sparviero, obbedi' e non diede la caccia a nessuna delle bellissime e colorate farfalle che qui' abitavano. 
Le farfalle sono il colore di questo giardino e donano tranquillità e serenità agli abitanti di questo luogo: concluse lo sparviero. E ritornò sul suo ramo, contento di aver salvato la vita alle farfalle.
 

domenica 5 marzo 2017

Anime perse.....

Sarah era una bellissima donna, ci conoscevamo dall'età di 15 anni, ma non avrei mai immaginato che finisse tutto in tragedia.
Negli ultimi anni eravamo diventati come "anime alla deriva", perse, ormai si captava che il nostro rapporto si stava inclinando. 
Mi resi conto che ciò che aveva fatto cominciò a diventare la causa del nostro distacco. Lei si sentiva come se un'onda del mare la stesse allontanando da me.
E questo col tempo ha suscitato in lei un sentimento di disprezzo nei miei confronti,  e me lo rinfacciava sempre.
Ma un giorno non ho più sopportato il suo odio e, facendo credere a tutti quanti di essersi suicidata, l'ho ammazzata. 
Ebbene si, l'ho ammazzata io, si io, a sangue freddo. E non me ne pento!
Mi sento un uomo libero, libero, libero ancora di ingannare tutti.

mercoledì 22 febbraio 2017

Un nuovo arrivato

 
 
Era una mattina come tutte le altre, Anna esce nel giardino di casa e trova nascosto, sotto la panchina, un gattino, tanto impaurito che, non appena la vede, scappa e si nasconde chissà dove.
Anna prova a chiamarlo, ma niente, non riesce a vederlo.
Gli altri tre gatti che vivono con Anna, sembrano quasi avessero capito che il nuovo arrivato è solo, abbandonato ed ha paura degli uomini.
Così decidono di cercarlo; chi va da un lato, chi da un altro, ma dopo un pò trovano il gattino.
Si avvicinano a lui e gli sussurrano, con il loro miagolio, che lì è al sicuro e di non aver paura di Anna.
Il gattino, inizialmente non risponde, ma dopo che gli altri tre continuarono a miagolargli, si fa coraggio ed esce allo scoperto.
Il gattino si avvicina ad Anna strofinandosi ai suoi piedi, facendole le fusa. Anna si intenerisce, lo prende in braccio, lo guarda dritto negli occhi e gli dice: tu sei il nostro nuovo arrivato, sei parte di questa famiglia. Da oggi vivrai con tutti noi.
Il gattino sembra quasi rinato, e da una carezza ad Anna.
Da allora non si sono più separati.

martedì 17 gennaio 2017

L'Old Porter

Era una fredda e piovosa domenica di gennaio, Penelope e Mark decisero di trascorrere del tempo insieme come non succedeva da tempo.

Erano due amici sulla quarantina, la cui amicizia era nata due anni prima.
Quella sera decisero di bere qualcosa in un localino del posto. Loro vivevano in un paesino che sembrava uscire da una favola, le cui case erano di pietra con tetti di paglia, si chiamava Saint Norman, disperso nel sud dell'Inghilterra. 

Scelsero l'Old Porter, una public house stile appunto British, in cui entrando Penelope notò subito qualcosa di particolare: vide appesa al muro una foto incornicata dell'esposizione universale del 1900 di Parigi ed altre foto, che la fecero sognare. 

E' tutto perfetto in questo momento: pensò Penelope.
Le pareva di rivivere appunto in quell'epoca di inizi '900, periodo Vittoriano, le sembrava star seduta lì, con intorno lo trascorrere della vita inglese dei gentiluomini e delle gentildonne, periodo in cui l'Inghilterra era l'ombelico del mondo, era una potenza coloniale.
 
Nel frattempo i due amici, Penelope e Mark si sedettero al tavolino numero 11, ordinarono degli straccetti di pollo alle mandorle, con contorno di verdurine e della senape alle spezie,e quando la cameriera li servì al tavolo, si sentirono inebriati solo dal loro profumo; da bere, della birra.

Cominciarono a chiacchierare, si raccontarono delle confidenze che mai avevano detto prima. e nel mentre si captava qualcosa di magico.

In sottofondo c'era della musica, anche quella British, ma loro neanche la sentirono, tanto erano presi dai loro discorsi. 

Si accorsero che tutto ciò che si dicevano, usciva dalle loro bocche senza remore, senza fermarsi, senza alcuna paura, la paura di essere giudicati o criticati. Per tutta la serata andarono avanti così, senza interruzioni; ed il tempo trascorse senza che se ne rendessero conto. 

Alla fine della serata, Penelope e Mark capirono una cosa: che il loro rapporto si stava sempre più rafforzando,che si potevano fidare l'uno dell'altro e che nessuno poteva rovinare ciò che il destino o il caso aveva voluto far accadere, anche se solo una SEMPLICE ma BELLA, VERA ed IMPORTANTE AMICIZIA.

domenica 8 gennaio 2017

Lo scricciolo

C'era una volta un gatto che amava guardare sempre dalla finestra della casa dove viveva. 
Un giorno vide un piccolo uccellino, era uno scricciolo 


che aveva un bel canto melodico, squillante ed acuto. Viveva in un giardino di fronte alla sua casa, trascorreva le sue giornate cantando,zampettando e saltellando tra alberi di faggi, abeti e siepi. 
Aveva delle penne morbide e scure con dei bellissimi riflessi dorati.

Un giorno il gatto, sentendosi solo, decise che quest'uccellino sarebbe diventato suo amico ed andò a trovarlo nel giardino. 
Lo scricciolo appena lo vide si spaventò, ma il gatto lo rassicurò sulle sue buone intenzioni e divennero presto buoni ed inseparabili amici.

sabato 7 gennaio 2017

Il pianista



C'era una volta un ragazzo che amava suonare il piano. Un giorno fu invitato in un grande palazzo di nobili signori.
Era un'antica dimora in cui erano vissuti i discendenti di una famiglia aristocratica del posto.
Fu accolto da un'anziana signora, Madam Margareth, e gli chiese di suonarle qualcosa per allietarla un pò.
Entrò in una grande stanza in cui c'erano tanti ritratti e, in mezzo, un grandissimo piano. Si avvicinò al piano, si sedette e cominciò a suonarlo.
Madam Margareth, che era lì ad ascoltarlo, rimase estasiata da quel soave suono e dalle emozioni che le procurava e decise una cosa, che le avrebbe cambiato il trascorrere delle sue noiose e solitarie giornate: voleva far vivere queste stesse sensazioni ai bambini.
Con l'aiuto dei suoi fedelissimi servitori, un giorno aprì le porte del suo palazzo e si  presentarono 1,2,3,4,10,15 bambini tutti incuriositi ed entusiasti di ciò che poteva nascondere quel grande ed inaccessibile palazzo, di cui avevano sempre sentito parlare, ma mai erano potuti entrare.
Quel luogo per loro era uno scrigno, come il castello delle favole. 
Una volta entrati, raggiunsero la stanza della musica, dove li aspettavano il pianista e l'anziana signora, la quale era contenta nel vedere tanti bimbi che le donavano gioia e serenità. 
I bambini si avvicinarono al piano, si sedettero in terra intorno al pianista, il quale iniziò a suonare loro una melodia cosi' dolce che gli stessi bambini si inebriarono, sembravano quasi "rapiti" dalla musica, scatenando in loro una sensazione di liberà, di scoperta.
Stettero ad ascoltarlo per tanto tempo, con curiosità ed entusiasmo. 
Era questo lo scopo di Madam Margareth e del pianista: Avvicinare tutti i bambini alla musica, perchè la musica è un viaggio per la mente e con la mente, è la scoperta di una delle più belle forme d'arte e poi come dice qualcuno "la musica crea amicizia, l'amicizia crea la musica".